Se credi a tutto quello che senti sui bambini online, potresti pensare che pedofili e cyberbulli siano dietro ogni angolo di Internet. Sì, ci sono cose cattive là fuori. Ma la verità è che c’è molto di buono, e alcuni esperti stanno sostenendo contro una “mentalità techno-panico” che preoccupa i genitori inutilmente. La linea di fondo è che non possiamo tenere i nostri figli al sicuro se non conosciamo i fatti. Ecco i cinque miti più popolari sulla sicurezza di Internet e le verità che possono liberare le vostre preoccupazioni.
Mito: I social media trasformano i bambini in cyberbulli.
Verità: Ci sono molte ragioni per cui un bambino potrebbe fare cyberbullismo, e i social media sono solo un modo conveniente per fare il lavoro sporco.
La realtà è che i bambini che si impegnano in questo comportamento di solito hanno qualcos’altro in corso che li spinge ad agire. Potrebbero essere in crisi – a casa, a scuola, o altrimenti socialmente. Potrebbero anche essere vittime di bullismo di persona, o potrebbero avere un senso di empatia sottosviluppato. La consapevolezza delle circostanze di un cyber-bullo – anche se non giustifica il comportamento – può aiutare i genitori e gli educatori a riconoscere i segnali di avvertimento e potenzialmente intervenire prima che si vada troppo oltre.
Mito: Insegnare ai bambini a non parlare con gli sconosciuti è il modo migliore per tenerli al sicuro online.
Verità: Insegnare ai bambini a riconoscere i comportamenti predatori li aiuterà ad evitare le avances indesiderate.
Nel mondo di oggi, dove i bambini a partire da 8 anni interagiscono con le persone online, hanno bisogno di conoscere il confine tra conversazione appropriata e inappropriata. I bambini sono spesso pressati dai loro stessi amici a parlare di sesso, quindi hanno bisogno di sapere che va bene dire ai coetanei di tirarsi indietro. Andate oltre il “pericolo estraneo” e insegnate loro che tipo di domande non vanno bene (per esempio, non va bene: “Sei un ragazzo o una ragazza?”; “Dove vivi?”; “Cosa indossi?”; “Vuoi avere una conversazione privata?”). Inoltre, insegnate ai ragazzi a non andare in cerca di emozioni online. Le relazioni online rischiose si sviluppano più frequentemente nelle chat room quando gli adolescenti cercano o si impegnano volontariamente in conversazioni sessuali.
Mito: I social media allontanano i ragazzi.
Verità: La maggior parte dei ragazzi dice che i social media rafforzano le loro relazioni.
La maggior parte dei ragazzi vuole divertirsi, uscire e socializzare normalmente online — e infatti, secondo la nostra ricerca, è quello che la maggioranza sta facendo. Guarda queste statistiche confortanti:
- La maggior parte degli adolescenti dice che i social media hanno un effetto positivo su di loro.
- I social media sono un’importante via di espressione creativa.
- La qualità delle relazioni online dei ragazzi ha un grande impatto sul loro benessere.
E che dire dei ragazzi che hanno combattuto il cyberbullismo e usato Internet per una causa sociale come Greta Thunberg? Sempre di più, i ragazzi stanno sfruttando il potere del mondo online – e distruggendo alcuni miti lungo la strada.
Mito: È pericoloso pubblicare foto dei tuoi figli online.
Verità: Se usi le impostazioni della privacy, limiti il tuo pubblico e non identifichi i tuoi figli, puoi farlo in modo abbastanza sicuro.
Anche se è vero che pubblicare qualsiasi cosa online comporta dei rischi, ci sono modi per limitarli se sei intelligente su come lo fai.
- Usa le impostazioni della privacy. Assicurati che le impostazioni sulla privacy siano impostate in modo che solo le persone più vicine nella tua rete possano vedere i tuoi post.
- Limita il tuo pubblico. Condividi i post solo con la famiglia e gli amici più stretti. Oppure usa siti di condivisione di foto come Google Photos che richiedono un log-in per vedere le foto.
- Non mettere fretta ai tuoi figli nei social media. Obbedite alle regole sul tenere i bambini sotto i 13 anni fuori dai social media. Una volta che i vostri figli hanno un profilo online, possono essere taggati nelle foto, il che aumenta la loro presenza online. Se hai intenzione di caricare foto di loro, non identificarli e non taggarli: in questo modo la foto non può essere ricondotta a loro.
Mito: I controlli parentali sono il modo migliore per monitorare le attività online dei miei figli.
Verità: Concentrarsi su un solo metodo di sicurezza su Internet ti fa cadere in un falso senso di sicurezza.
Per mantenere i tuoi figli al sicuro online – e per farli diventare cittadini digitali responsabili e rispettosi – è necessario più che installare i controlli parentali. Per cominciare, i controlli parentali possono essere sconfitti da ragazzi determinati. Inoltre spesso catturano troppe cose nei loro filtri, rendendo inutile qualsiasi ricerca su Internet, e creano una dinamica “genitore contro figlio” che potrebbe ritorcersi contro di loro.
In ogni caso, usate i controlli parentali per aiutare a prevenire l’esposizione a materiale inappropriato per l’età e per gestire i limiti di tempo. Ma non pensate che vi tolgano dai guai. Continuate a discutere di un comportamento online responsabile e rispettoso, stabilite delle regole e delle conseguenze per un comportamento scorretto, e insegnate a vostro figlio a gestire il proprio utilizzo.