L’alta cultura dell’Occidente ha avuto origine nelle tradizioni del mondo classico della vita intellettuale ed estetica nell’Antica Grecia (dal VIII secolo a.C. circa – 147 d.C.) e nell’Antica Roma (753 a.C. – 476 d.C.). Nella tradizione classica greco-romana, il modo ideale di linguaggio veniva pubblicato e conservato in opere di stile elevato (grammatica, sintassi e dizione corrette). Alcune forme di linguaggio usate da autori in epoche valorizzate sono state considerate nell’antichità e nel Rinascimento come modelli eternamente validi e standard normativi di eccellenza; per esempio il dialetto attico del greco antico parlato e scritto dai drammaturghi e dai filosofi dell’Atene periclea (V secolo a.C.); e la forma di latino classico usata nell'”età dell’oro” della cultura romana (circa 70 a.C. – 18 d.C.) rappresentata da figure come Cicerone e Virgilio. Questa forma di educazione era nota ai greci come παιδεία, che fu tradotta dai romani in latino come humanitas poiché rifletteva una forma di educazione che mirava al perfezionamento della natura umana, piuttosto che all’acquisizione di abilità tecniche o professionali. Infatti, il mondo greco-romano tendeva a vedere tale lavoro manuale, commerciale e tecnico come subordinato alle attività puramente intellettuali.
Dall’idea dell’uomo “libero” con sufficiente tempo libero per perseguire tale raffinatezza intellettuale ed estetica, nacque la distinzione classica tra le arti “liberali” che sono intellettuali e fatte per se stesse, contro le arti “servili” o “meccaniche” che erano associate al lavoro manuale e fatte per guadagnare da vivere. Questo implicava un’associazione tra l’alta cultura e le classi superiori la cui ricchezza ereditata forniva il tempo per la coltivazione intellettuale. Il gentiluomo agiato, non appesantito dalla necessità di guadagnarsi da vivere, era libero di dedicarsi alle attività proprie di un tale “uomo libero” – quelle ritenute implicanti vera eccellenza e nobiltà in opposizione alla mera utilità.
Durante il Rinascimento, i valori intellettuali classici della cultura greco-romana completamente riscoperta erano il capitale culturale delle classi superiori (e degli aspiranti), e miravano al completo sviluppo delle facoltà umane intellettuali, estetiche e morali. Questo ideale associato all’umanesimo (un termine successivo derivato dalle scienze umane o studia humanitatis), fu comunicato nell’Italia rinascimentale attraverso istituzioni come le scuole di corte rinascimentali. L’umanesimo rinascimentale si diffuse presto in tutta Europa diventando gran parte della base dell’educazione della classe superiore per secoli. Per l’uomo e la donna socialmente ambiziosi che intendono elevarsi nella società, Il Libro del Cortegiano (1528), di Baldasare Castiglione, istruisce il lettore ad acquisire e possedere la conoscenza dei classici greco-romani, essendo l’educazione parte integrante della personalità sociale dell’aristocratico. Un contributo chiave del Rinascimento fu l’elevazione della pittura e della scultura a uno status pari a quello delle arti liberali (quindi le arti visive persero per le élite ogni persistente associazione negativa con l’artigianato manuale). I primi trattati rinascimentali di Leon Battista Alberti furono strumentali a questo proposito.
L’evoluzione del concetto di alta cultura inizialmente fu definita in termini educativi in gran parte come studio critico e conoscenza delle arti greco-romane e delle scienze umane che fornirono gran parte delle basi per le culture e le società europee. Tuttavia, il mecenatismo aristocratico per la maggior parte dell’epoca moderna fu anche fondamentale per il sostegno e la creazione di nuove opere di alta cultura in tutta la gamma di arti, musica e letteratura. Il successivo prodigioso sviluppo delle lingue e delle culture europee moderne ha fatto sì che la definizione moderna del termine “alta cultura” abbracci non solo i testi greci e latini, ma un canone molto più ampio di libri letterari, filosofici, storici e scientifici selezionati sia in lingue antiche che moderne. Di importanza paragonabile sono quelle opere d’arte e di musica considerate della più alta eccellenza e della più ampia influenza (ad esempio il Partenone, la pittura e la scultura di Michelangelo, la musica di J. S. Bach, ecc). Insieme questi testi e opere d’arte costituiscono i manufatti esemplari che rappresentano l’alta cultura del mondo occidentale.
Tradizioni culturaliModifica
Nella tradizione occidentale e in alcune tradizioni dell’Asia orientale, all’arte che dimostra l’immaginazione dell’artista viene accordato lo status di arte alta. In Occidente questa tradizione è iniziata nell’antica Grecia, è stata rafforzata nel Rinascimento e dal Romanticismo, che ha eliminato la gerarchia dei generi all’interno delle belle arti, che era stata stabilita nel Rinascimento. In Cina c’era una distinzione tra la pittura letterata degli studiosi-ufficiali e il lavoro prodotto da artisti comuni, che lavoravano in stili largamente diversi, o le arti decorative come la porcellana cinese, che erano prodotte da artigiani sconosciuti che lavoravano in grandi fabbriche. Sia in Cina che in Occidente la distinzione era particolarmente chiara nella pittura di paesaggio, dove per secoli le vedute immaginarie, prodotte dalla fantasia dell’artista, erano considerate opere superiori.
Capitale culturaleModifica
Nell’Europa socialmente stratificata e nelle Americhe, un’immersione di prima mano nella cultura alta dell’Occidente, il Grand Tour d’Europa, era un rito di passaggio che integrava e completava l’educazione libraria di un gentiluomo, della nobiltà, dell’aristocrazia e della borghesia, con una prospettiva mondiale della società e della civiltà. La visita post-universitaria ai centri culturali d’Europa era un beneficio di classe sociale del capitale culturale trasmesso attraverso le istituzioni di alto livello (scuole, accademie, università) destinate a produrre il signore ideale di quella società.
Il concetto europeo di alta cultura comprendeva la coltivazione di un’etichetta e di maniere raffinate; l’educazione del gusto nelle belle arti come la scultura e la pittura; un apprezzamento della musica classica e dell’opera nella sua storia diversa e nelle sue miriadi di forme; la conoscenza delle lettere umane (literae humaniores) rappresentate dai migliori autori greci e latini, e più in generale delle tradizioni delle arti liberali (es.(es. filosofia, storia, dramma, retorica e poesia) della civiltà occidentale, così come una conoscenza generale di importanti concetti di teologia, scienza e pensiero politico.