Mentre a volte oscilliamo tra l’uso delle parole “antiproiettile” e “antiproiettile”, il termine industriale è vetro antiproiettile perché sarebbe difficile creare un pezzo di vetro dello spessore necessario per renderlo veramente antiproiettile pur mantenendo la visibilità e la comunicazione.

Ci sono due tipi di vetro antiproiettile – acrilico solido e policarbonato laminato. L’acrilico solido è proprio come suggerisce il nome – un solido foglio di acrilico spesso 1-1/4″ o 1-3/8″ a seconda del livello di protezione richiesto. Il policarbonato laminato è fatto stratificando il policarbonato, una plastica chiara pesante, tra due lastre di vetro e laminando il tutto insieme. Può essere spesso ¾”, 1″ o 1-1/4″ a seconda del livello di protezione. Mentre un proiettile perfora lo strato di vetro esterno del policarbonato laminato, gli strati interni assorbono l’energia del proiettile impedendogli di penetrare attraverso l’intero pezzo di vetro.

La forma più recente di vetro resistente ai proiettili è il vetro unidirezionale antiproiettile, comunemente usato nei veicoli blindati. Il vetro unidirezionale antiproiettile è composto da due strati. Lo strato esterno – sul lato della minaccia – è fatto di un vetro fragile e lo strato interno è un policarbonato flessibile. Un proiettile che colpisce lo strato esterno fragile provoca prima la rottura del vetro verso l’interno, verso lo strato di policarbonato. La rottura del vetro assorbe parte dell’energia del proiettile distribuendo la forza su un’area più ampia e il policarbonato flessibile ferma il proiettile.

I proiettili sparati dall’interno di un’auto blindata sono in grado di penetrare il vetro antiproiettile perché colpiscono prima lo strato di policarbonato con un’energia più concentrata. Lo strato di vetro fragile poi si rompe verso l’esterno permettendo al proiettile di passare attraverso con una minore perdita di energia.

Otto livelli di resistenza al proiettile

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.