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Gli approcci di Hamilton Erickson sono così efficaci perché si basano su principi universali della psicologia.

Un adolescente trova il suo corpulento padre che cerca disperatamente – e fallisce – di spingere una mucca riluttante nella loro stalla. Il ragazzo, debole per un recente attacco di poliomielite, arriva dietro la mucca recalcitrante e le tira fermamente la coda. La mucca si dirige immediatamente nella direzione opposta… nella stalla. Problema risolto.

Quel contadino era Milton Erickson, probabilmente il più grande psicoterapeuta della storia. Non ha mai fondato una scuola di terapia e molti dei suoi interventi terapeutici sfidano la categorizzazione, ma ‘ipnosi Ericksoniana’ è il nome comunemente dato al particolare stile di ipnoterapia che ha usato e insegnato. Mi piace pensare a Erickson come a uno scopritore più che a un inventore.

L’ipnosi Ericksoniana è più che ‘Ericksoniana’

Non parliamo di ‘gravità newtoniana’. Newton non ha inventato la gravità. Quello che ha fatto è stato identificare, spiegare e utilizzare il fenomeno che era già lì, tutto intorno a noi. Gli approcci dell’ipnosi Ericksoniana si sono dimostrati così efficaci perché si basano su principi universali della psicologia che sono comuni a ognuno di noi.

Se si vuole riassumere l’approccio di Erickson, difficilmente si potrebbe fare meglio che definirlo “intervento mirato basato sulla chiara percezione dei bisogni attuali di un individuo unico”. Non aveva un protocollo rigido, se non quello di prestare molta attenzione alla persona di fronte a lui e capire cosa si adattava meglio ai suoi bisogni.

Questo richiedeva un acuto intuito e una totale flessibilità. Era un maestro della “soluzione a sorpresa” – il principio ipnotico universale per cui uno shock improvviso fa scattare la risposta di orientamento e ci rende molto aperti alla suggestione e all’apprendimento. E sapeva sempre cosa suggerire in quel momento critico!

Uno shock è buono come un cambiamento!

Erickson stava trattando una volta una giovane donna che, convinta che i suoi piedi (perfettamente normali) fossero troppo grandi e brutti, aveva smesso di uscire. Erickson organizzò una visita a casa della madre malata della donna (anche lui era un MD) e, mentre era lì, ‘accidentalmente di proposito’ fece un passo indietro sul piede della giovane donna.

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Mentre lei indietreggiava sotto shock, lui disse a voce alta: “Se solo potessi far crescere quei piedi abbastanza da farli vedere ad un uomo!” In un solo atto, lui focalizzò la sua attenzione (con il dolore e lo shock di avere il piede calpestato), riorganizzò la sua idea di avere i piedi troppo grandi e allentò le sue idee sulla propria mancanza di attrattiva per gli uomini.

Quindi come si “fa” l’ipnosi Ericksoniana?

Focalizzarsi sugli schemi più grandi dietro la tecnica

Quando si riesce a vedere ciò che serve, non c’è bisogno di teorizzare o di complicare troppo.

Insegniamo a terapisti e consulenti la ‘Tecnica di Rewind’, un modo molto affidabile e comodo per liberare le persone dai loro traumi e fobie. Siamo sempre attenti ad insegnare i principi che stanno alla base di questa tecnica. Questo assicura che, in caso di necessità, il principio possa essere applicato efficacemente anche se il processo utilizzato potrebbe non essere riconosciuto come ‘tecnica di riavvolgimento’ da un osservatore casuale.

Impara i principi psicologici in modo da poterti concentrare sui modelli più grandi che trascendono le tecniche rigide.

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Utilizza il fantastico potere dell’implicazione

Erickson sapeva la differenza tra dire semplicemente qualcosa a qualcuno (che può essere facilmente rifiutato) e fargli sentire qualcosa di nuovo.

La mente inconscia è cablata per rispondere a stimoli subliminali attraverso l’implicazione. Per esempio, si può far sentire qualcuno più rilassato senza dare un solo suggerimento diretto. L’implicazione fa tutto:

“Quando le persone cominciano a rilassarsi profondamente… cominciano davvero a sentirsi più a loro agio… e quando lo fanno… notano che il respiro… comincia… a… rallentare…”

Stai parlando qui di ‘altre persone’, non della persona che hai davanti. Ma tutti noi inconsciamente ci associamo ad ‘altre persone’…

Prendi quello che ti viene dato

Hai mai notato come alcuni terapeuti amano cospargere i loro discorsi con il gergo? Erickson era molto più interessato a conoscere il linguaggio, gli interessi, le idiosincrasie e gli idiomi dei suoi pazienti piuttosto che confonderli o intimidirli con concetti gergali come “linee del tempo” e “bambino interiore” e tutto il resto. Il gergo ha il suo posto, naturalmente, ma quel posto non è probabilmente la stanza della terapia!

Invece, Erickson era un maestro dell'”utilizzazione”. Mettere lo sforzo di scoprire veramente il paziente gli permetteva di ‘parlare il discorso’ del suo paziente e formare creativamente il suo approccio intorno alla loro realtà attuale.

Per esempio, Erickson creò un’induzione ipnotica molto efficace basata su come crescono i pomodori per un paziente che era in grave sofferenza terminale. Aveva scoperto che l’uomo era stato un appassionato giardiniere ed era particolarmente orgoglioso dei suoi pomodori, e questa analogia ha funzionato per lui a causa dell’associazione personale.

Così, ad un tifoso di calcio, potremmo parlare dei suoi ‘gol’ o di come possiamo ‘dare il via’ con un po’ di rilassamento in modo che possa davvero iniziare a ‘salire in cima al suo gioco’. Ad un programmatore di computer, potremmo parlare di ‘aggiornare’ la sua mente per ‘funzionare più agevolmente’. Ma tu non sarai in grado di fare questo se non spendi del tempo ad imparare il ‘gergo’ che conta per il tuo cliente.

Il problem-solving ‘Ericksoniano’ esisteva prima che Milton Erickson entrasse in scena. Usa questi principi per trascendere i limiti della teoria e aumentare la tua efficacia e creatività terapeutica e ipnotica.

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Di Mark Tyrrell

La psicologia è la mia passione. Sono un formatore di psicoterapeuti dal 1998, specializzato in approcci brevi e focalizzati sulla soluzione. Ora insegno ai professionisti di tutto il mondo attraverso i nostri corsi online.

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