Il concetto di un (singolo) sistema limbico si dimostra superato. Invece, le prove anatomiche, neurofisiologiche, di neuroimaging funzionale e neuropsicologiche sono descritte che il limbico anteriore e le strutture correlate tra cui la corteccia orbitofrontale e l’amigdala sono coinvolte nell’emozione, nella valutazione della ricompensa e nel processo decisionale legato alla ricompensa (ma non nella memoria), con le rappresentazioni di valore trasmesse alla corteccia cingolata anteriore per l’apprendimento delle azioni e dei risultati. In questo “sistema limbico dell’emozione” un principio computazionale è che le reti di associazione di modelli feedforward imparano le associazioni da stimoli visivi, olfattivi e uditivi, a rinforzi primari come il gusto, il tatto e il dolore. Nei primati, compreso l’uomo, questo apprendimento può essere molto rapido e basato su regole, con la corteccia orbitofrontale che mette in ombra l’amigdala in questo apprendimento importante per il comportamento sociale ed emotivo. Sono descritte prove complementari che dimostrano che l’ippocampo e le strutture limbiche a cui è collegato, compresa la corteccia cingolata posteriore e il circuito fornix-corpo mammillare-talamo anteriore-cingolo posteriore, sono coinvolti nella memoria episodica o degli eventi, ma non nelle emozioni. Questo “sistema ippocampale” riceve informazioni dalle aree neocorticali sulla localizzazione spaziale e sugli oggetti, e può associare rapidamente queste informazioni insieme grazie al diverso principio computazionale dell’autoassociazione nella regione CA3 dell’ippocampo che coinvolge il feedback. Il sistema può in seguito richiamare l’insieme di queste informazioni nella regione CA3 da qualsiasi componente, un processo di feedback, e può richiamare le informazioni alle aree neocorticali, di nuovo un processo di richiamo feedback (alla neocorteccia). L’emozione può entrare in questo sistema di memoria dalla corteccia orbitofrontale ecc. ed essere richiamata alla corteccia orbitofrontale ecc. durante il richiamo della memoria, ma le reti emozionali e ippocampali o “sistemi limbici” operano secondo principi computazionali diversi, e operano indipendentemente l’uno dall’altro, tranne nella misura in cui uno stato emotivo o un attributo di valore di ricompensa può essere parte di un ricordo episodico.
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