Lo scopo di questo studio è stato quello di determinare se quelli con trombosi venosa acuta degli arti inferiori hanno la febbre. Durante un recente periodo di 14,5 mesi, 1847 pazienti sottoposti a scansione duplex dell’arto inferiore avevano anche la loro temperatura orale misurata con un termometro digitale al momento dell’esame duplex. I pazienti avevano 57,8 +/- 17,3 anni di età (range, da 14 a 99). La temperatura era di 98,5 +/- 1,1 gradi F. Ventitré pazienti avevano una trombosi acuta della vena cava inferiore, 60 avevano una trombosi acuta della vena iliaca, 138 avevano una trombosi venosa femorale acuta e 131 una trombosi venosa poplitea acuta. Le trombosi della vena del polpaccio erano presenti in 102 pazienti e 43 pazienti avevano una trombosi venosa superficiale. Un totale di 228 pazienti aveva una trombosi venosa acuta degli arti inferiori in uno o più di questi segmenti venosi. La temperatura con una trombosi venosa acuta dell’estremità inferiore era di 98,7 +/- 1,05 gradi F contro 98,5 +/- 1,10 gradi F in quelli senza trombosi acuta. Anche se piccola, questa differenza di temperatura era statisticamente significativa (P < 0,02). La trombosi venosa profonda acuta (TVP) è stata definita come trombosi poplitea o femorale più prossimale, iliaca o vena cava acuta. La temperatura per i 175 pazienti con DVT acuta era di 98,7 +/- 1,10 gradi F contro 98,5 +/- 1,10 gradi F per quelli senza DVT (P < o = 0,035). Non c’era nessuna temperatura che servisse a differenziare accuratamente quelli che avevano la TVP da quelli che non l’avevano. La frequenza che i pazienti con DVT avevano la febbre, definita come una temperatura > o = 100 gradi F, era 9,1 per cento (16 di 175) con DVT contro il 7,5 per cento (126 di 1678) senza DVT (non significativo). Nel sottogruppo con una temperatura > o = 101 gradi F, il 4,6 per cento (8 di 175) con TVP aveva una tale febbre contro il 3,4 per cento (57 di 1672) senza TVP (non significativo). I soggetti sottoposti a duplex venoso che risultavano avere una trombosi venosa acuta degli arti inferiori, compresa la TVP acuta, avevano temperature statisticamente più alte, ma tali differenze di temperatura erano minime. L’incidenza della febbre, definita come una temperatura > o = 100 gradi F o > o = 101 gradi F, non era diversa tra quelli con e quelli senza TVP acuta. Sembra che la presenza di febbre non sia un indicatore sensibile o specifico per la presenza di una TVP acuta sottostante.