La ricerca mostra che tagliare drasticamente la quantità di calorie che mangi per due giorni può tenere a bada l’obesità, le malattie cardiache e il diabete.

Il rivoluzionario piano di perdita di peso limita l’assunzione di calorie per 48 ore, come l’esclusivo Daily Express 48 Hour Diet della nutrizionista Amanda Hamilton, pubblicato la scorsa settimana.

Ha condiviso il suo piano facile da seguire che promette non solo di spostare i chili ma di migliorare la salute generale e il benessere mentale.

Ricercatori hanno sostenuto i suoi metodi di digiuno intermittente e dicono che è efficace come la chirurgia di perdita di peso, senza il costo o il rischio.

La revisione scientifica suggerisce che le diete a digiuno possono aiutare quelli con diabete e malattie cardiovascolari.

Una revisione pubblicata sul British Journal of Diabetes and Vascular Disease da un team guidato da James Brown dell’Aston University nelle West Midlands evidenzia le prove di studi clinici che mostrano che il digiuno può limitare l’infiammazione, migliorare i livelli di zuccheri e grassi nella circolazione e ridurre la pressione sanguigna. Con il digiuno, il corpo è più efficiente nel selezionare quale carburante bruciare, migliorando il metabolismo.

Il piano è quello di limitare le calorie in giorni alternativi o in due giorni specifici ogni settimana che sono classificati come “giorni di digiuno”. In questi giorni, le donne di solito mirano a consumare meno di 500 calorie e gli uomini meno di 600. Questo tipo di digiuno intermittente ha dimostrato in prove di essere efficace almeno quanto il conteggio delle calorie ogni giorno per perdere peso.

Gli scienziati sanno dal 1940 che il digiuno intermittente può ridurre l’incidenza del diabete dopo prove su animali.

Ma studi recenti hanno anche confermato che la riduzione dell’assunzione di calorie potrebbe invertire il diabete di tipo 2 in alcune persone. Potrebbe anche aiutare a combattere condizioni come la demenza e il morbo di Alzheimer. I ricercatori hanno misurato una migliore funzione pancreatica e hanno trovato meno depositi di grasso associati alla resistenza all’insulina presenti in quelli a digiuno.

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