Ci sono un sacco di buffonate scandalose che riempiono i 180 minuti di The Wolf of Wall Street di Martin Scorsese. Piccole persone vestite di velcro vengono scagliate contro dei bersagli. Leonardo DiCaprio e Jonah Hill hanno disavventure con Quaalude e cocaina. Una bella bionda si fa rasare la testa davanti a un gruppo di agenti di borsa assetati di sangue. Ma prima di tutto questo, c’è l’ingresso di Jordan Belfort nella follia di Wall Street, concesso da un completo particolarmente squallido interpretato da Matthew McConaughey. Nei panni di Mark Hanna, McConaughey introduce il Lupo titolare nel mondo della ricchezza folle, della morale dissoluta e delle droghe pesanti. Lo introduce anche al potere del letterale battere il petto e cantare. È un momento strano ma indimenticabile che McConaughey si è preso il tempo di demistificare nella clip in alto.
In un recente episodio di The Graham Norton Show, il candidato all’Oscar McConaughey è passato a parlare di Wolf of Wall Street–e presumibilmente di Dallas Buyers Club. Ma il fulcro di questa clip dal talk show britannico è il texano devotamente eccentrico che parla di come i canti e i battiti di petto sono entrati in scena. Si scopre che questo non faceva parte del controverso libro di memorie di Beflort che è servito come materiale di partenza del film. Né era un’ispirazione del celebre sceneggiatore Terence Winter, che è in lizza per la migliore sceneggiatura adattata la notte degli Oscar. Tutto quel borbottare e battere da macho è arrivato per gentile concessione di McConaughey. Infatti, è stato parte della sua routine di preparazione personale per anni.
Chiesto apertamente “Qual è la cosa che stai facendo? McConaughey ha risposto:
“È una cosa che faccio prima delle scene per rilassarmi, far calare la voce. Lo faccio da un po’ di tempo. Ma è solo qualcosa che faccio per rilassarmi, per uscire dalla mia testa. E lo facevo prima della scena e poi iniziavo la scena. Facciamo cinque riprese. Io sono felice; Martin è felice. Stiamo per andare avanti, e prima di andare avanti, Leonardo ha alzato la mano e ha detto, ‘Aspetta un secondo. Cos’è quella cosa che stavi facendo prima della scena? Gliel’ho detto e lui ha detto: ‘E se la mettessi nella scena? Io ho detto: ‘Sì, fantastico’”.
Con quella nota, hanno fatto almeno un’altra ripresa, e McConaughey non solo ha iniziato con il suo ronzio e tonfo calmante, ma ha anche invitato il Belfort di Leo a unirsi al ritmo. A quanto pare, Scorsese e la sua montatrice di lunga data Thelma Schoonmaker erano d’accordo su questa insolita aggiunta alla scena, visto che è stata inserita nel montaggio finale del film. È sempre affascinante vedere dietro le quinte quanto sia davvero collaborativa la creazione di un film. Certo, ci piace pensare a film come The Wolf of Wall Street come definitivamente di Scorsese, ma la verità è che ci sono molte voci che entrano nell’evoluzione di un film. Il regista è solo quello a cui viene generalmente attribuita la maggiore voce in capitolo, nel bene e nel male.