La mia attuale situazione di un PSA in aumento dopo l’intervento chirurgico mi ha fatto riflettere sulla terminologia che vedo usata nelle discussioni sul cancro alla prostata, e alcune di esse mi hanno dato molto fastidio. (Forse è fastidioso perché ora ho 60 anni e posso rivendicare lo status ufficiale di curmudgeon.)
Ma, se devo essere onesto, sono probabilmente più infastidito con me stesso che con chiunque altro.
Tutto ruota intorno all’uso della frase cancer-free.
Vedo i “neofiti” che escono dal loro primo test del PSA post-chirurgico che si dichiarano giubilanti di essere liberi dal cancro con la loro prima lettura non rilevabile, così come con qualsiasi lettura successiva. Non fraintendetemi: è qualcosa da festeggiare. Diavolo, io l’ho fatto. Mi sono dichiarato libero dal cancro più volte, ben dopo il mio intervento chirurgico.
Ma ora, di fronte alla recidiva, ogni volta che vedo qualcuno che si dichiara libero dal cancro, mi mordo le labbra e mi dico: “Aspetta solo cinque o sette o dieci anni e vedi se puoi ancora dirlo, Buck-o.”
“Amaro. Tavolo per uno. Amaro.”
Per fortuna, il mio chirurgo è stato molto chiaro nel dirmi prima dell’intervento quali sarebbero state le possibilità di recidiva. Stava gestendo le mie aspettative con una dose di realtà. Tuttavia, una cosa che non mi ha presentato era la frase, nessuna evidenza di malattia.
Nessuna evidenza di malattia (NED) dovrebbe essere molto più utilizzata per tenere tutti noi a terra nella possibilità che, non importa quanto successo abbia avuto il nostro trattamento di prima linea, c’è sempre la possibilità di recidiva. “Curato” e “libero dal cancro” danno entrambi un falso senso di sicurezza su cui nessuno di noi può contare.
Quindi a coloro che stanno uscendo dalle vostre prostatectomie, per favore dichiarate che non ci sono prove di malattia sul vostro PSA non rilevabile, e sperate di poter continuare a farlo per il resto della vostra vita. Facendo così – gestendo queste aspettative – potreste essere meglio preparati per quel fatidico giorno 54 mesi dopo il vostro intervento quando c’è ora, di fatto, l’evidenza della malattia. Direte ancora: “Merda! (o qualche altra serie di imprecazioni colorite che farebbero arrossire un marinaio), ma fare il salto da NED a recidiva può essere appena un po’ più facile che da senza cancro a recidiva.
Si può dire dai miei ultimi post che sto tornando nella mia modalità di scrittura per la terapia (o, come la chiama un amico, “vomito verbale”). È terapeutico per me avere uno sfogo per alcuni di questi pensieri; posso sputarli e, una volta fuori, lasciarmeli alle spalle.
Grazie per averli sopportati!
Questo post è apparso originariamente su Dan’s Journey through Prostate Cancer. Viene ristampato con il permesso.