La risposta è facile: perché è la cosa giusta da fare.
Per anni, HAWAIʻI Magazine ha usato i segni diacritici hawaiani nella sua rivista, una decisione che è stata presa ben prima che io prendessi il timone come editore nel dicembre 2018.
I segni diacritici hawaiani comprendono due simboli: lo stop glottale (ʻokina) e il macron (kahakō), che allunga e aggiunge stress alla vocale marcata. Si può avere la stessa parola ma il suo significato cambia con questi segni. Per esempio, la parola hawaiana pau significa finitura. Ma inserendo uno, due o tre segni diacritici si ha una parola completamente diversa: paʻu (macchia), paʻū (umido) o pāʻū una gonna da donna).
Questo significa che senza i segni appropriati, la parola è essenzialmente scritta male. E noi non possiamo permetterlo.
C’è una ragione per cui la nostra rivista e molte altre pubblicazioni hanno scelto di omettere i diacritici hawaiani sul web. In parte, ha a che fare con il SEO (ottimizzazione dei motori di ricerca). Le parole con ʻokina e kahakō sono state più difficili da trovare nei motori di ricerca. E in parte, alcuni sistemi operativi e font installati non sono in grado di visualizzare questi segni; appaiono invece come caselle o punti interrogativi.
Ma dopo un sacco di pensieri e lunghe discussioni in ufficio, abbiamo deciso che avremmo onorato la lingua hawaiana online utilizzando questi segni. È la nostra piccola parte nell’aiutare a perpetuare la lingua.
Ci sono modi in cui anche tu puoi aiutare. Per cominciare, l’Hawaiʻi Tourism Authority ha sviluppato uno strumento di correzione automatica che può essere installato per l’uso con Microsoft Word. Scarica il toolkit qui. E per trovare l’ortografia corretta (e il significato) delle parole hawaiane, visita wehewehe.org, una rapida guida di riferimento online.