Dipende molto da quello che ti piace. Non so se l’ordine è così importante oltre ad ascoltare ciò che ti piace per primo.

Junta – Lunghe composizioni prog-rock, per lo più. Questo David Bowie è un solido jamming in stile anni ’80. Il mio preferito!

Lawn Boy – Molto Phish, dominato da spensieratezza e stranezza. Onestamente non c’è molto qui che non sia fatto meglio dal vivo.

A Picture of Nectar – Eclettico. Più tradizionalmente “cantautorale” dei due precedenti, in un modo che si traduce bene in studio. Questo album mi è sempre sembrato quasi un concept album fantasy dei D&D, con canzoni dalla storia avventurosa come Llama, Cavern, CDT, ecc… ma forse ero solo un nerd al liceo, quando lo ascoltavo a ripetizione.

Rift – Picco di talento cantautorale IMO. Non così epico e proggy come Junta, ma questo non è sempre un male. Anche la canzone è grande – a questo punto la chitarra di Trey suona molto Trey-ish. Questo album SENTE come uno spettacolo dal vivo. C’è un po’ di jamming, l’ordine dei brani è superbamente realizzato, e Horse/Silent è una chiusura soddisfacente. Quasi secondo a Junta per me.

Hoist – Controverso. I Phish iniziano a ramificarsi in un territorio più mainstream rock qui, e questo album sembra decisamente un tipico album rock degli anni 90 in molti modi. L’unica canzone che rompe i 5 minuti è “Demand” con una clip da un live Split inserita in essa. Ottimo se vi piace il rock anni ’90 un po’ radio-friendly.

Billy Breathes – Ancora leggermente “rock tipico” ma decisamente più Phisher di Hoist, BB ha molte delle migliori composizioni tipo ballata dei Phish. Waste, Talk, Theme from the Bottom, Train Song, Billy Breathes – queste sono tutte canzoni che beneficiano davvero della chiarezza e della perfezione di una registrazione in studio. Altamente raccomandato se ti piacciono queste canzoni.

Story of the Ghost – Fondamentalmente 97/98 in forma di studio. È un bel modo per farsi un’idea della forma base di tutte quelle canzoni che si trasformano in funkfest. Un altro ordine di tracce ben fatto, come Rift. Ha una sorta di sensazione oscura e malinconica, alle mie orecchie.

Farmhouse – Come Hoist, questo è un altro disco di tipo mainstream, che suona come il suo tempo. Non c’è molto qui dentro che non preferirei dal vivo, ma Dirt & Sleep è bello. Un buon modo per introdurre la gente ai Phish.

Round Room – E’ un po’ approssimativo, ma mi piace. Molte delle canzoni sono suonate con l’energia (e l’imprecisione) di uno spettacolo dal vivo. In fondo alla mia lista, però.

Non ho mai ascoltato i loro altri album in studio!

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