Smetti di fare tante domande

Far domande non è sempre un segno d’amore.

Immagine…. E’ stata una giornata estenuante. Attraversi la porta d’ingresso e tutto quello che vorresti fare è crollare sul divano. Ma non puoi perché tra te e la pace della mente c’è tuo figlio che ti accoglie facendoti le seguenti domande.

“Com’è andata la giornata? Hai risposto a tutte le tue e-mail? Ti sei ricordato di finire quel rapporto che il tuo capo ti ha chiesto di fare la settimana scorsa? Come è andata la tua valutazione? Aspetta…un minuto….Perché ti stai allontanando da me? Perche’ sei cosi’ lunatica? Voglio solo sapere cosa ti sta succedendo! Ti amo!”

Non sembra orribile? Ma lo facciamo sempre. È uno dei nostri grandi errori di comunicazione: fare un milione di domande alle persone che amiamo per sentirci vicini a loro. Invece, fa salire l’ansia e sembra un interrogatorio.

E’ per questo che rispondiamo solo con “Sto bene” a tutte le domande. Vogliamo solo la pace.

Ecco alcune domande che i giovani hanno condiviso con noi e che, pur avendo buone intenzioni, fanno impazzire:

Com’è stata la tua giornata?
Con chi hai parlato?
Hai fatto a botte?
Con chi hai pranzato?
Cosa hai imparato?
C’è stato qualche dramma?
Gli altri bambini sono stati gentili con te?
Cosa pensi della persona x?
Sei sicuro di non aver fatto nessun dramma?
Stai bene?
Hai fallito quel test di matematica?
Hai una cotta?
Ti piace qualcuno in questo momento?
Perché non ti piace più questo e quello?
Chi piace agli altri ragazzi?

Siamo estenuanti con tutte le domande.

Quando vediamo le persone che amiamo, ecco cosa possiamo fare per renderlo più bello e più sano per tutti:

  1. Metti giù il telefono. Smetti di parlare con la persona al telefono, smetti di mandare messaggi, smetti di scorrere il tuo feed.

  2. Sorri e guarda solo questa persona che ami. Non importa cosa stia succedendo, ricorda quanto sei grato che siano nella tua vita. A volte basta prendersi un momento per guardarli per dirvi più di qualsiasi cosa vi diranno.

  3. Dite qualcosa che lo sostenga. Un caloroso “Ciao! Che bello vederti” sarà sufficiente.

  4. Aspetta qualche minuto e vedi cosa succede. La nostra esperienza è che dopo che la persona che di solito riceve milioni di domande supera il suo shock per il silenzio, comincia a parlare.

Perciò rallentiamo. Le nostre relazioni non dipendono dal conoscere ogni dettaglio della vita dell’altra persona. In un mondo incredibilmente ansioso, le nostre relazioni più sane e forti dovrebbero includere l’essere un conforto per l’altro.

A Cultures of Dignity, la nostra definizione di felicità include avere un posto per elaborare e trovare pace. Non dovremmo darlo alle persone che ci sono più vicine?

Questo è apparso originariamente nella nostra newsletter Communiquette.

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