Abstract

In questo articolo, esamino le scelte identitarie degli immigrati etiopi ed eritrei di etnia Amhara, Tigrayan e Tigrinya nel contesto del più ampio dibattito su come gli immigrati non bianchi vengono incorporati nella società americana. Sostengo che questi immigrati resistono alla razzializzazione anche se le loro azioni e i loro atteggiamenti rafforzano potenzialmente la divisione razziale dell’America. Sfidano implicitamente le categorie razziali americane pensando a se stessi come Habasha, che vedono come una categoria etno-razziale separata e non nera che enfatizza le loro origini semitiche. Nel frattempo, spesso prendono le distanze dai neri americani perseguendo connessioni transnazionali, producendo spazi Habasha, mostrando gli attributi di una “minoranza modello” e preservando la bellezza Habasha attraverso l’endogamia. Rimanendo relativamente isolati all’interno delle loro comunità etniche a Washington, DC, che è l’obiettivo di questo studio, possono riuscire a differenziarsi dai neri americani, ma non è probabile che si uniscano al mainstream americano al pari dei bianchi.

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