A parte l’essere fortificati, l’unica cosa che condividono è la lettera “M”. Messi in ombra dai loro cugini porto e sherry, per qualche motivo Madeira e Marsala hanno guadagnato notorietà come duo anche se non condividono alcuna geografia o metodo di produzione.

Iniziamo con Madeira. È un arcipelago al largo della costa del Portogallo che è diventato famoso per i suoi vini dal sapore bruciato dopo che i barili di liquido fresco, a cui è stato aggiunto spirito d’uva per la stabilità, si sono abbrustoliti dopo il lungo e caldo viaggio dall’Europa ai posti di scambio nelle Indie Orientali.

Anche se non era il risultato che i viticoltori avevano sperato, la gente cominciò ad apprezzare il sapore non convenzionale del vino mutato e Madeira si trovava ora nella posizione poco invidiabile di dover ricreare l’unicità del suo succo ormai popolare, dato che i moderni metodi di spedizione avevano messo fine alla sua naturale decostruzione. Oggi, metodi di riscaldamento fantasiosi sono impiegati per ricreare ciò che Madre Natura ha originato, e sia il Madeira più secco che quello più dolce si pone come un’alternativa eclettica al vino fortificato prodotto sulla terraferma portoghese.

Il Marsala è prodotto intorno all’omonima città sull’isola italiana di Sicilia. Anche se non ha nulla a che vedere con il Madeira in termini di gusto o fabbricazione, è diventato un vino fortificato in modo che potesse sopravvivere ai lunghi viaggi in mare verso i porti stranieri nei giorni delle navi alte. Disponibile anche nelle versioni secca e dolce, è più famoso come esaltatore di ricette, specialmente quando si tratta del suo carattere più zuccherino che è la base di molti dolci italiani popolari.

Porto e sherry possono avere i titoli dei giornali, ma il Madeira e il Marsala sono piacevolmente bevibili e, nel caso del Madeira, sorprendentemente duraturi se state cercando una selezione da cantina che potete mettere via e lasciare per, nel caso delle varietà vintage, una vita intera.

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SULL’AUTORE

Peter Rockwell

Fresco, divertente e con i piedi per terra, Peter Rockwell è lo scrittore di vino per tutti. Nato a Halifax, Nova Scotia, ha lavorato nell’industria dei liquori per oltre 30 anni e ha scritto di vino, alcolici e birra da quando si è laureato alla Scuola di Giornalismo dell’Università del King’s College nel 1986, le sue recensioni e articoli sono stati pubblicati su Tidings, Vines, Occasions, Where e su Alliant.Per citarne alcuni, è stato un giornalista settimanale di vino in onda sia per la CBC-TV che per la Global Television e la sua rubrica sul vino “Liquid Assets” è apparsa settimanalmente in due dei quotidiani della Nova Scotia, “The Halifax Daily News” e “The Cape Breton Post”.Oggi l’irriverente rubrica di Peter “Bon Vivant” appare ogni mese su Tidings Magazine e la sua rubrica settimanale “Liquid Assets” è pubblicata in tutto il Canada nelle edizioni del quotidiano METRO. Quando non beve a casa o al lavoro, Peter viaggia per il mondo alla ricerca di qualcosa da riempire nel suo bicchiere e da mettere in parole.

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